Realtà virtuale immersiva

Realtà virtuale immersiva per migliorare l’equilibrio

L’utilizzo della realtà virtuale (VR) nella riabilitazione sta aprendo nuove frontiere nel trattamento dei disturbi dell’equilibrio e nella prevenzione delle cadute, con un impatto significativo sulla qualità della vita dei pazienti.

Negli ultimi anni, la realtà virtuale (VR) ha rivoluzionato il campo della medicina, trovando applicazioni che spaziano dalla formazione chirurgica al trattamento di diverse patologie. Questo crescente interesse si riflette nell’aumento significativo della ricerca scientifica: nel 2021, sono stati pubblicati 2928 articoli su PubMed relativi alla VR, contro i soli 418 del 2010. In particolare, la VR si sta dimostrando uno strumento prezioso nella riabilitazione, grazie alla sua capacità di simulare ambienti terapeutici che possono essere adattati alle specifiche esigenze dei pazienti.

VR e riabilitazione dell’equilibrio

VR e riabilitazione dell’equilibrio: un binomio vincente

Uno dei campi più promettenti per l’applicazione della realtà virtuale immersiva è la riabilitazione dei disturbi dell’equilibrio, una problematica comune nei pazienti affetti da malattie neurologiche come la malattia di Parkinson. Studi recenti hanno evidenziato come la terapia basata sulla VR possa migliorare significativamente l’equilibrio rispetto ai metodi tradizionali. Questo è possibile grazie alla capacità della VR di creare ambienti realistici e controllati, dove i pazienti possono esercitarsi in condizioni che simulano situazioni della vita reale, favorendo così un apprendimento più efficace delle capacità motorie.

Innovazioni e sfide tecnologiche

Innovazioni e sfide tecnologiche

Con l’avvento di dispositivi VR portatili come gli head-mounted displays (HMDs), cioè display che vengono indossati sul capo, le opportunità per la riabilitazione si sono moltiplicate. Questi dispositivi, oltre a migliorare l’immersione dei pazienti, permettono di raccogliere dati precisi sull’equilibrio tramite sensori avanzati. Tuttavia, un aspetto critico da considerare è il fenomeno detto cybersickness, che può limitare l’utilizzo della VR immersiva in alcuni pazienti. Si tratta di un disturbo che può insorgere durante o dopo l’uso di dispositivi di realtà virtuale con sintomi come nausea e vertigini. Nonostante ciò, le moderne tecnologie HMD si sono dimostrate efficaci e affidabili nel misurare i parametri di equilibrio, suggerendo un potenziale uso di questi strumenti nella pratica clinica quotidiana per la valutazione e la prevenzione delle cadute.

Il futuro della riabilitazione a distanza

Il futuro della riabilitazione a distanza

Guardando al futuro, la realtà virtuale immersiva potrebbe diventare un elemento chiave nei programmi di tele-neuro-riabilitazione, permettendo ai pazienti di svolgere esercizi personalizzati direttamente a casa, riducendo così i costi e migliorando l’accessibilità alle cure. Sono però necessarie ulteriori ricerche per comprendere appieno alcune questioni, come l’impatto dell’età sulla tolleranza alla VR, e per esplorare nuove tecnologie, come il tracciamento oculare e l’intelligenza artificiale, che potrebbero rendere questi programmi ancora più efficaci.

La realtà virtuale potrà offrire nuove soluzioni per migliorare l’equilibrio e prevenire le cadute, con un impatto positivo e duraturo sulla vita dei pazienti. Le innovazioni in questo campo continuano a evolversi, aprendo la strada a terapie sempre più avanzate e accessibili.

Fonte

  1. Rosiak, O., Pietrzak, N., Szczęsna, A. et al. The effect of Immersive Virtual Reality on balance: an exploratory study on the feasibility of head-mounted displays for balance evaluation. Sci Rep 14, 3481 (2024).