Nuove sfide per la cura dei tumori

Nuove sfide per la cura dei tumori

NEL 2018 JAMES P. ALLISON E TASUKU HONJO SI AGGIUDICANO IL NOBEL PER LA MEDICINA PER I LORO STUDI SUI CHECKPOINT INHIBITORS, ALLA BASE DELLA INNOVATIVA IMMUNOTERAPIA TUMORALE, SEMPRE PIÙ UTILIZZATA PER FRENARE L’AVANZATA DEL CANCRO ANCHE NEL NOSTRO PAESE. IN ITALIA, I TUMORI CONTINUANO A FARE PAURA: NEL 2022, SONO STATE STIMATE 390.700 NUOVE DIAGNOSI DI CANCRO (NEL 2020 ERANO 376.600), 205.000 NEGLI UOMINI E 185.700 NELLE DONNE.

In due anni, l’incremento è stato di 14.100 casi. Estendendo la visione a tutta Europa, ogni anno viene posta una diagnosi di cancro a 2.7 milioni di persone e 1.3 milioni di residenti in UE muoiono per tumore; oltre 6000 di essi sono bambini, adolescenti e giovani adulti. Non deve, infine, essere dimenticato che il cancro determina un’enorme pressione, anche economica, sui sistemi sanitari che diventa sempre più rilevante con l’aumentare dell’aspettativa di vita.

Un nuovo programma d’investimento per migliorare le conoscenze delle malattie oncologiche è necessario al fine di promuovere nuove progettualità e, auspicabilmente, nuovi approcci rilevanti per la nostra capacità di prevenire, diagnosticare e trattare queste malattie. A questo scopo, l’Europa invita a un rafforzamento della collaborazione fra gli Stati Membri per consolidare il loro sostegno nella ricerca, finalizzato a ottenere un salto in avanti nell’oncologia moderna e aggredire in modo efficace il crescente peso imposto dalla patologia oncologica.

Cura Tumori

Anche grazie a questa rete ogni anno vengono approvati nuovi farmaci per le cure oncologiche: nel 2021 sono stati autorizzati a livello europeo 79 nuovi medicinali e di questi il 36% riguarda antineoplastici e immunomodulatori destinati al trattamento di malattie autoimmuni e di alcuni tipi di tumori solidi (quali il tumore del polmone, della mammella e dell’utero) e del sangue (quali il mieloma, il linfoma e la leucemia).

La spesa pubblica però non sembra arrestarsi: 19,3 miliari di euro è il costo annuale dei tumori in Italia. In otto anni (2014-2021), nel nostro Paese, la spesa per i farmaci oncologici è passata da 2,3 a 4 miliardi di euro, con un incremento del 73%. A fronte di una costante crescita delle uscite per la cura del cancro, migliora sempre più la sopravvivenza a un quinquennio, attestandosi al 65% nelle donne e al 59% negli uomini (rispetto al 63% e al 54% della rilevazione precedente aggiornata al 2015).

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Il direttore della Divisione Nuovi Farmaci dello IEO, Professore Giuseppe Curigliano, sottolinea inoltre la necessità che i tempi di accesso alle nuove terapie siano abbreviati. Infatti, il tempo che trascorre fra il deposito del dossier di autorizzazione e valutazione presso l’EMA e l’effettiva disponibilità di un nuovo farmaco è di circa due anni e questo lungo processo può penalizzare fortemente i malati. Per fare un esempio, due farmaci per l’innovativa terapia Car-T (Kymriah (Novartis) e Yescarta (Gilead)) con tassi di guarigione del 40%, sono stati autorizzati nei mesi scorsi dall’EMA, ma tutt’ora fermi al comitato prezzi e rimborso di Aifa.

La sfida futura è arrivare a una prevenzione personalizzata di ogni persona sulla base dei rischi genetici e, quindi, non modificabili solo con gli stili di vita. Solo uno sviluppo di organizzazione, terapia e prevenzione personalizzata potrà offrire benefici tali da mantenere la sostenibilità del sistema sanitario, guarendo un numero sempre maggiore di pazienti. “L’oncologia di precisione oggi include armi efficaci come le terapie mirate e l’immunoncologia che consentono di allungare la sopravvivenza anche nella malattia metastatica, in alcuni casi cronicizzandola – conclude il prof. Curigliano -. Nell’oncologia di precisione rientrano anche i test genomici, che permettono di limitare il ricorso alla chemioterapia dopo l’intervento chirurgico nelle donne con tumore del seno in stadio precoce. Risale a luglio 2021 la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto attuativo ministeriale, che ha sbloccato i 20 milioni di euro del Fondo dedicato all’applicazione gratuita di queste analisi molecolari, che però non sono ancora utilizzate in modo uniforme sul territorio.”

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Proprio per affrontare queste sfide nel 2002 il Ministero della Salute ha fondato la ACC, Rete oncologica nazionale la cui missione è portare l’innovazione tecnologica e organizzativa dalla ricerca di base alla pratica clinica, elevando e uniformando il livello di assistenza, cura e riabilitazione dei pazienti oncologici su tutto il territorio nazionale. La ACC ha un ruolo strategico nelle aree di governance, finanziaria, logistica e di sostenibilità nel progetto UNCAN, finanziato da Horizon Europe.

Ruggero De Maria, presidente di ACC, commenta così l’importanza del progetto: “Un’iniziativa scientifica di straordinaria importanza volta a chiarire i meccanismi alla base dello sviluppo del cancro e a migliorare le prospettive di cura. Rinnovo il nostro totale impegno ribadendo la crucialità delle attività che assieme ai partners svolgeremo nei quindici mesi di UNCAN”.

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Le informazioni raccolte nell’ambito di UNCAN saranno utilizzate da diversi stakeholders in Europa, e nel mondo, per affrontare al meglio le diverse sfide, scientifiche e mediche, urgenti e critiche in tema di prevenzione del cancro, diagnosi precoce, trattamento e sopravvivenza in uomini, donne e bambini. Questo sforzo condotto in ambito europeo fornirà le basi per poter salvare milioni di vite e migliorare la qualità di vita dei sopravvissuti al cancro, con evidente beneficio anche per coloro che se ne prendono cura.