Il piede diabetico rappresenta una patologia ad alto impatto epidemiologico. in italia, 7 mila pazienti l’anno sono sottoposti ad amputazione, e il 40% di questi subisce un’amputazione maggiore dell’arto inferiore.
Il piede diabetico colpisce il 5% dei pazienti diabetici e rappresenta il 2-4% di tutti i ricoveri per diabete. L’impatto sulla spesa complessiva per l’assistenza ai pazienti diabetici è notevole e ne rappresenta il 25%.
Inoltre, la qualità di vita dei pazienti risulta fortemente compromessa. Si tratta di tempi di guarigione lunghi e la necessità di una continua assistenza. Importantissima anche la prevenzione secondaria poiché l’ulcera, una volta eliminata, se non adeguatamente monitorata può facilmente recidivare in un’ampia percentuale di pazienti.
Un recente studio pubblicato su Diabetes Research and Clinical Practice ha mostrato che le ulcere diabetiche sono associate a tassi più elevati di ospedalizzazione e mortalità per tutte le cause1.
Brian Peterson, primo autore dello studio ha affermato: “Nella nostra ricerca abbiamo scoperto che, durante le cure per le ulcere del piede diabetico, le persone hanno il 50% di probabilità in più di morire e quasi tre volte più probabilità di essere ricoverate in ospedale. L’ulcerazione del piede diabetico aumenta la probabilità di ricovero ospedaliero per complicanze cardiovascolari, renali e polmonari, e può potenzialmente innescare una cascata di eccessive complicanze acute che si aggiungono a quelle croniche. Questa ricerca evidenzia la necessità di un maggiore sviluppo e di una maggiore distribuzione di soluzioni accessibili che si concentrino sulla prevenzione delle complicanze del piede diabetico attraverso un’assistenza proattiva».
L’Italia negli ultimi venti anni è una delle nazioni che più ha migliorato la prevenzione e l’assistenza del piede diabetico. Il numero di amputazioni negli ultimi 10 anni si è infatti ridotto di circa il 40%. Fondamentale per raggiungere tali traguardi la consapevolezza della gravità del piede diabetico sia tra i pazienti che tra gli operatori sanitari e il supporto a livello legislativo e organizzativo.
Il piede diabetico non rappresenta una complicanza inevitabile della patologia. Per fare una buona prevenzione occorre innanzitutto riuscire a ottenere un buon compenso glico-metabolico del diabete che rappresenta un deterrente alla comparsa di lesione ulcerative. Inoltre, i piedi vanno attentamente monitorati, per individuare in maniera precoce calli, lesioni o vere e proprie ulcere che necessitano di un intervento tempestivo da parte del medico.
La SID (Società Italiana di Diabetologia) ha stilato un decalogo di linee guido da seguire per prevenire la comparsa del piede diabetico.
Esaminare ogni giorno i piedi, lavarli, guardare se ci sono ispessimenti duri della pelle, massaggiarli con una crema idratante a base di urea, evitare temperature troppo calde o fredde, non camminare scalzi, non indossare scarpe senza calze, tagliare le unghie dritte, non tagliare calli o duroni, non ascoltare mai i consigli di parenti, vicini o altri pazienti diabetici, ma seguire solo le raccomandazioni del medico.
Fondamentale per la prevenzione anche un corretto stile di vita che riduca al minimo i rischi dello sviluppo della patologia. Stop al fumo, controllo dei livelli di colesterolo attività fisica moderata e regolare, controllo del peso corporeo.
Referenze
1.Petersen BJ et al. Higher rates of all-cause mortality and resource utilization during episodes-of-care for diabetic foot ulceration. Diabetes Res Clin Pract. 2022 Jan 8;109182.