Story telling: l'arte della comunicazione visiva

Storytelling: l’arte della comunicazione visiva

FARE IN MODO CHE IL RICORDO DI QUELLO CHE VOGLIAMO TRASMETTERE NON SVANISCA SUBITO MA LASCI UNA TRACCIA PERSISTENTE.

Da sempre questo è un desiderio dell’uomo, fare in modo che la propria esperienza anche di vita possa disegnare un punto fermo nella memoria collettiva.
Lo storytelling parte da questo, potremmo quasi dire che è agli albori del mondo, perché da sempre qualcuno ha avuto voglia di raccontare una storia. Per il mondo della comunicazione costruire un ottimo spessore di narrazione porta ad una più profonda consapevolezza di chi rappresenti e sia realmente un brand.

Story telling: l'arte della comunicazione visiva

Non è il semplice prodotto rappresentato ma è la modalità unica di raccontarlo. Tutto questo nasce naturalmente da una buona strategia creativa.
Cosa si vuole fare realmente?
Quali sensazioni si vogliono disegnare nella mente dei possibili clienti?
Questo è il segreto di uno storytelling ben costruito: suscitare la parte emotiva più profonda che nasce dalla modalità unica di saper raccontare un marchio e la sua azienda.
Raccontare storie è uno dei metodi migliori per tramandare la qualità.
In alcune pubblicità, si pensi ad esempio a Mulino Bianco, viene costruito un intero piccolo universo narrativo, e gli spot si presentano come piccoli racconti consecutivi all’interno del medesimo mondo.
La familiarità genera serena affiliazione e la sicura riuscita della campagna pubblicitaria nel tempo.
Costruire quindi un messaggio.
Raggiungere un obiettivo che si basi sulla fiducia di un possibile cliente.
Raccontare il vero cuore di un brand.
Tutto questo vuole armi sicure.

Story telling: l'arte della comunicazione visiva

Il Digital Storytelling apre le menti di chi vuole conoscere la storia di un marchio permettendone l’accesso dalla porta principale: quella dell’emozione.
Da questo ne possono nascere unicamente dei benefici.
Ed è proprio nel settore del marketing che si evidenzia il bisogno di allontanarsi da quel 5% di ritorno su di una comunicazione fatta in maniera non profonda e che non genera i risultati sperati.
Il pubblico vuole il coinvolgimento. Per dirla con Jonathan Gottschall “Siamo, come specie, dipendenti dalla storia. Anche quando il corpo va a dormire, la mente rimane sveglia tutta la notte, raccontandosi storie”.
Ed è proprio sui ritorni positivi che un’azienda dovrebbe investire, per poter avere un aumento sicuro di quelli che sono i tassi di fidelizzazione con la conseguente generazione di referral attraverso la promozione delle opinioni positive sulla gestione del profilo stesso del brand.
Tutto nasce intorno ad una storia che si vuole raccontare.
Esiste un autore di questa storia e un pubblico individuabile attraverso una basilare linea di target di riferimento.

Story telling: l'arte della comunicazione visiva

Ogni brand vuole che venga narrata la storia della propria forza e del proprio modello di business, del carattere e della forza che ne anima il mercato.
Questa azione passa attraverso l’indice di gradimento degli utenti stessi, soprattutto quando parliamo di marketing digitale e storytelling.
L’arco di trasformazione di un’idea passa attraverso vari step di creazione.
Primo fra tutti va individuato il cuore stesso della storia e la sua modalità di elaborazione.
La suddivisione in atti di racconto, quasi come se si operasse attraverso la tecnica della sceneggiatura, è quella che genera un timing di sviluppo che non tralasci nulla.
Spesso si può aver bisogno di centrare il punto anche in accompagnamento ad un supporto grafico, quello che più appare importante è comunque sempre la possibilità di contaminazione di elementi diversi tra loro.
Raccontare un brand attraverso lo sguardo del marketing ha il principale scopo di portare dei potenziali clienti o consumatori a credere di poter far parte, immedesimandosi, di questa stessa storia.

Story telling: l'arte della comunicazione visiva

Il coinvolgimento dello spettatore inteso come cliente è il metro che interrompe la distanza tra il brand e il consumatore stesso.
E questa comunicazione così ben strutturata e profilata rappresenta uno dei cardini quasi indispensabili che fanno della comunicazione istituzionale la base su cui si fonda l’identità del marchio stesso.
I canali attraverso cui avviene poi la condivisione della storia che si vuole raccontare creano anche la tipologia di pubblico di riferimento.
Fondamentale è poi la struttura di un adeguato tono di voce che sappia creare un rapporto efficace di ascolto con i clienti futuri.
La strada su cui si evolverà sarà quella che percorrerà linee sia online che offline.
Un’analisi dettagliata di quelli che saranno poi i ritorni di uno storytelling molto ben strutturato andranno monitorati secondo i canali di riferimento utilizzati.