Conversazioni Creative
di Carmelo Cammardella - Creative Director
Pubblicazione Maggio 2022 | FRI COMMUNICATION
IL POTERE
DELL'IMMAGINe


Toulouse-Lautrec è stato il pioniere della comunicazione per immagini. Il poeta della memoria dello sguardo e soprattutto l’ideatore della comunicazione visiva. L’uomo da sempre, per raccontare di sé e delle proprie emozioni si è rivolto alla creazione di immagini che potessero dare traccia del messaggio che desiderava arrivasse. La semantica dei segni trova gioco in una millenaria declinazione di parole raccontate attraverso un semplice segno, un’immagine, una foto.
Oggi perché un brand possa farsi riconoscere è di vitale importanza affidarsi a quelle che sono le rappresentazioni di ciò che anima suo il valore interno: le immagini giuste. Non si parlerà allora unicamente di comunicazione visiva, ma della più profonda identità “visiva” che anima una qualunque campagna pubblicitaria.

La scelta deve essere fatta dopo un’attenta analisi di quelle che sono le immagini più rappresentative. I colori, gli elementi che creano unità, lo stile fotografico, il tono di voce che ne emerge. Tutte caratteristiche che rappresentano il brand nel suo profilo più chiaro e tangibile.
E la comunicazione visiva nasce da uno studio approfondito che non lascia da parte nessun particolare ma che anzi dedica uno spazio per ogni singolo elemento rappresentato. Verrà dato allora un significato al colore utilizzato, perché ogni colore ha un suo preciso significato, e ai suoi effetti sulla risposta del consumatore.

La palette cromatica che c’è alla base di ogni buon messaggio non deve infatti mai tradire le peculiarità del brand, rischiando magari di non comunicare nel modo giusto il messaggio sviluppato.
La storia iconografica della comunicazione ha da sempre un valore strategico. Un’immagine, un segno, un simbolo, hanno un valore molto forte che va oltre una semplice parola. Fare una campagna di comunicazione basandosi sull’esperienza iconografica, ad esempio, vuol dire fare riferimento a vere icone che sono riconosciute a livello universale. E sempre con la finalità di rendere il lavoro efficace dal punto di vista della trasmissione del messaggio.

La comunicazione visiva può essere intenzionale o strategica o involontaria. Dobbiamo quindi analizzare bene quello che vogliamo rappresentare con le immagini soprattutto quando si tratta di sviluppi professionali. Quale sarà il nostro target? Quali saranno le sensazioni che intendiamo comunicare? Ciò che ogni brand dovrebbe comprendere è la capacità (in questo caso strategica) di comunicare con semplicità la reale forza che lo contraddistingue. E la semplicità, la linearità non sono affatto un segno negativo, ma anzi, rappresentano il cuore della vera comunicazione visiva. Togliere la maggior parte degli orpelli che distolgono l’attenzione dal reale messaggio, dovrebbe essere un’operazione insita in ogni buona campagna pubblicitaria.

La comunicazione visiva, oggi, è diventata il baluardo della trasmissione dei messaggi globali. I social network ne rappresentano un esempio lampante. Dice molto di più un’immagine riconosciuta dalla community o un viral video, che mille altri slogan. Capire come incentrare il lavoro su di un palinsesto di idee che abbia come spessore e base la dinamicità di un’immagine è oggi compito di ogni agenzia di comunicazione che valga.
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